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Nell’illusione ottica, nel gioco, nella finzione, l’architettura svela la propria identità nei confronti dello spazio aperto (attraverso la rotazione di elementi dell’architettura: finestra, cornicione, basamento, marcapiano ecc.) considerato come paesaggio naturale o come città. Improvvisamente dal vuoto totale moltiplicato compare una finestra, poi una porta, poi ancora un marcapiano, ancora un cornicione, fino all’apparizione totale dell’architettura, che da elemento invisibile si trasforma in materia, in immagine. Nello stesso istante, quando cioè l’architettura appare totalmente all’esterno, lo spazio interno, considerato anch’esso come vuoto totale produce illusione ottica, gioco, finzione. Un volume organico, materico, che viene posto in un angolo dello spazio interno, rappresenta il luogo domestico protetto, ma anche il luogo da dove, attraverso il computer è possibile animare l’architettura. Il progetto consiste in un volume geometrico puro, semplice, essenziale, un volume double-face che contiene, su un lato un sistema di pannelli riflettenti (alcuni dei quali sono elementi di supporto alla parete camino-solare), mentre sull’altro trovano luogo dei panelli opachi.

Questi pannelli sono caratterizzati da una serie di elementi che, ruotando attorno a dei perni (considerati anche come pilastri di sostegno della casa), creano condizioni spaziali estreme. La casa è autosufficiente, una serie di pannelli double-face fungono da pareti camino-solare. Il lato riflettente del pannello infatti capta la luce del sole che poi, attraverso la rotazione, viene fatta confluire verso l’interno, trasformandosi in energia elettrica e termica.

Year: 2004

Architect: Anna Rita Emili

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