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11.0 m2

Passeggiando per una via centrale della città, il mio sguardo si posa sui miei passi: mi accorgo di non lasciare impronte. Non c'é più un contatto diretto con la terra, una lastra gigantesca d'asfalto la ricopre.

E' la stessa separazione che noto tra le persone che passeggiano con me nel centro della città. E' come se fossimo su una rete infinita le cui maglie ci mettono in comunicazione solo per il tempo di un passaggio. Tutto é ridotto a merce, consumo, occasione d'investimento e di profitto. Mi accorgo che la terra che tanto vorrei calpestare è stata completamente sostituita. La mia ricerca diviene frenetica, come un viandante vado alla ricerca di itinerari non tracciati, cerco ovunque indizi che mi riportino verso un rapporto perduto, quello tra l'uomo e la natura, tra l'uomo e la sua libertà.

Nonostante tutti i miei sforzi e dopo lunghe ore di cammino, non riesco ha trovare nessun frammento di terra. Ormai disperato, noto nella vetrina di un grande supermercato qualcosa che somiglia all'oggetto della mia ricerca. Entro all'interno, tra gli scaffali ci sono dei kit fai da te per costruire piccole abitazioni, simulando montagne, colline, pianure, deserti, rocce, prati. Non credo ai miei occhi, il materiale 6 autentico, prendo una confezione di prato e velocemente mi avvio verso la cassa. Una volta fuori, mi dirigo verso uno spazio vuoto, apro il kit e comincio il montaggio. L'architettura comincia a prendere forma, producendo un effetto liberatorio che in quel momento coincide con la mia pratica della libertà.

Liberamente tratto da Michel Foucault Biopolitica e liberalismo Edizioni Medusa- Milano

 

La casa temporanea biocompatibile è caratterizzata da un sistema di pannelli di policarbonato alveolare di spessore 1,2mm, poggiato su di una struttura tubolare in acciaio con tecnologia ad incastro. La superficie alveolare è realizzata come un vassoio in grado di consente il posizionamento di uno strato sottilissimo di terra 3cm, bloccato al pannello alveolare, attraverso un grigliato. Sull’insieme ottenuto viene infine posizionato del pratino suddiviso in fasce da 60cm. Il pratino, una volta posizionato sulla casa come un mantello, viene regolarmente irrigato con un sistema automatico.

La forma trapezoidale, (oppure la forma di casa tradizionale), che nasce anch’essa per risolvere un problema tecnologico e per consentire all’acqua di defluire correttamente, è semplice ed elementare, tale da stabilire un rapporto di integrazione con il contesto.  Lo strato di terra e il pratino rappresentano un ottimo sistema di isolamento dal caldo, come avviene del resto nella tradizione mediterranea. Nel caso specifico, parliamo di una casa mobile, flessibile, caratterizzata da moduli che possono essere assemblati in modi e dimensioni doverse. I moduli tubolari strutturali in acciaio sono caratterizzati da un sistema ad incastro. I pannelli di tamponatura, di spessore 1,6mm, misurano 3 mt di larghezza per 2,50 di altezza per 1,2mt di profondità (sul quale è previsto il posizionamento di due fasce di pratino) e consentono, a seconda delle necessità, la collocazione di una porta e di una finestra, entrambi ritagliati all’interno della superficie di policarbonato alveolare. Sono infine sovrapposti alla struttura dei moduli fotovoltaici in silicio mono e/o policristallino e amorfo. Tagliati anch’essi in piccole fasce larghe 20cm, mentre la lunghezza accompagna la dimensione della struttura. I moduli possono essere collocati ,attraverso opportuni sistemi di aggancio, in qualsiasi parte della superficie, con il solo vincolo che quest’ultima dovrà essere sempre rivolta verso sud, a seconda delle esigenze. Di volta in volta verrà studiato il posizionamento delle batterie di accumulo, così da prevedere tutti gli accorgimenti necessari ad ottimizzare la produzione di energia elettrica.


Progetto:  Anna Rita Emili Architetto

Consulente: Aldo Innocenzi Artista

Collaboratori: Filippo Camilli

Foto: Emanuele Piccardo

Contraente: prato Vivai Bindi Roma laminati, pannelli di plastica Fedeli laminato

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