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Il rapporto di reciproche interferenze sensoriali si trasforma in uno strumento del comporre: vista udito e tatto si susseguono in un alternarsi di percezioni spaziali indefinite e  simultanee. Superficie suono corpo, così come spazio tempo e forza sono rappresentate attraverso una forma geometrica logica coerente e rigorosa ma contaminata dalla materia grezza, considerata come unico elemento che riconduce allo spazio esistenziale.

I nostri sensi sono portati ad osservare analiticamente l’architettura-corpo. non più l’imposizione di uno sguardo preciso (da lontano) in una visione obbligata ma il confronto con l’osservatore avviene attraverso  l’esperienza della percezione totale. Il tempo diventa il veicolo primordiale nella lettura del corpo, attraverso la frammentazione che scompone l’unitarietà dell’oggetto, evidenziandolo così come è in una realtà oggettiva, sempre diversa in relazione ai movimenti delle diverse parti architettoniche. Lo squarcio della pelle del corpo consente la comunicazione dello spazio dentro-fuori. trasformandosi nel luogo del pierced. La “materia allo stato brutale” come elemento alieno, contaminatore e come forza compenetrante, si muove e nel muoversi richiama il senso del tatto come reale testimonianza della sua presenza, nel muoversi emana dei suoni espressi dal suo essere materia: un pannello di cemento emette dei suoni diversi da un pannello in legno, così come uno di acciaio sarà di verso da quello di uno di plastica. La casa non possiede aperture nel senso tradizionale del termine. I tagli sono gli unici elementi che consentono l’ingresso della luce all’interno. Per garantire comunque una corretta illuminazione naturale si è pensato ad un grande patio centrale sul quale si articola una rampa, che come una promenade architecturale conduce a livelli sempre diversi, suscitando sensazioni sempre diverse. Il resto della casa è basato sul principio del vuoto: i solai così come i tramezzi, tranne i volumi dei servizi, sono pensati trasparenti per consentire la percezione totale dello spazio e dei diversi movimenti delle parti, nonchè  dei differenti suoni. Anche all’interno così come all’esterno dell’architettura, la materia si costituisce come evento eccezionale come variante di una scena complessivamente astratta. Nello specifico i pannelli sono gli unici elementi che caratterizzano ciascun livello. Parliamo di un solaio piano o inclinato oppure di una parete, ecc. Nel momento in cui la materia si rende percepibile all’esterno si trasforma in altro: Il solaio orizzontale diventa tettoia che protegge l’ingresso; la parete interna si trasforma in un pannello esterno, in grado di racchiudere una porzione dello spazio aperto, rendendolo raccolto e protetto; il solaio interno si trasforma in un balcone ecc…. L’ingresso, così come la porta di accesso al balcone sono concepiti come elementi disegnati e ritagliati nella parete. Nel momento di necessità vengono  fatti proiettati in avanti per poi ridiventare parte integrante dell’involucro.


Anno: 2007 (Lago di Bracciano, Roma)
Architetto: Anna Rita Emili
Collaboratore: Emanuele Piccioni (modello), Federica Ciapanna (modello), Marco Zanzarella (animazioni)

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