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Dopo due ore di cammino decido di fermarmi. Intorno a me il paesaggio é desolato, le dune di sabbia si muovono in direzione del vento che le spinge. Dalla tasca del mio zaino prendo la mappa, cerco di orientarmi, é impossibile lo spazio cambia in continuazione. Improvvisamente la terra comincia a muoversi, intorno comincia a prendere forma una città. Gli edifici si alzano e si abbassano.

La scena che appare davanti ai miei occhi é una sorta di instabile sospensione tra un prima e un dopo, segno di un mutamento di luogo che lo spettatore può solo leggere nelle tracce da esso lasciate. Incuriosito decido di entrare in questa immagine, seguendo le tracce di questi cambiamenti di luogo. Le strade sono deserte, cerco di avere informazioni, ma non ci sono persone a cui posso rivolgermi. Mi avvicino ad un edificio, é su due livelli, il primo é completamente interrato, il secondo é mobile, si eleva. Mi avvicino per vedere all'interno, lo spazio é ben organizzato e confortevole, al centro quattro pilastri contengono gli elevatori per il piano superiore. La distribuzione degli spazi domestici viene ottenuta muovendo dei pannelli in modo flessibile e funzionale, tutto sembra perfettamente integrato in modo da non produrre interferenze. Di fronte a me due bambini giocano sul divano, mentre la mamma, di fronte al suo computer é impegnata a spostare pannelli. I suoi gesti e le sue parole si muovono come le pareti della casa. Tutto quello che vedo mi si manifesta sotto forma di una certa assenza, visibile e invisibile si celano e si svelano solo attraverso le parole i gesti le forme che ho davanti ai miei occhi. Soddisfatto di aver colto forse l'essenza della visione decido di uscire dall'immagine, ma con forte stupore mi accorgo che non c'é nulla da vedere.

 

M. Merleau-Ponty, L'Oeil et l'Esprit, Editions Galimard

 

Immaginate di trovarvi all'interno di un paesaggio naturale in cui i colori predominanti variano dal giallo al marrone chiaro, in cui I'unico materiale esistente è la sabbia o I'argilla secca, in cui la sola variazione viene dettata dalle differenze di livelli o quote. Immaginate di trovarvi di fronte ad un luogo caratterizzato da elementi fortemente contrastanti: luce accecante, ombre nette, buio totale, caldo torrido, freddo intenso, ecc. Immaginate ora di abitare questo luogo senza riferimenti, senza variazioni, senza pause, ipotizzando una soluzione abitativa in grado di garantirvi la sopravvivenza. Pensate infine alle probabilità che questo luogo avrà di esistere, considerando che il processo di desertificazione, già in atto, raggiungerà, il sud della nostra penisola. Ecco allora che l'immaginazione si trasforma in un problema contingente che ben presto ci interesserà da vicino.

Sulla base di queste affermazioni e in previsione di un imminente cambiamento proponiamo una nuova tipologia abitativa il semi-duplex. Pensiamo cioé ad un alloggio unifamiliare che si costituisce come rifugio, assumendo i caratteri di una architettura ipogea (soluzione tipica dei paesi caldi), ma allo tempo,attraverso un sistema di automazione, si trasforma in una abitazione emergente, a due livelli, in grado di manifestare la propria identità.

Durante questo passaggio, si oscilla tra condizioni spaziali contrastanti. Visibile-invisibile, sotto-sopra, emergente e non, chuso-aperto, sono termini che sottolineano la presenza di luoghi in cui si alternano il concetto, di materico e di  trasparente, di pesante e di leggero, di buio e di luce, di immergente e di emergente, ecc.... , ma come avviene in tutti i nostri progetti nessuna condizione spaziale prevale sull’altra.

Parliamo di una casa di 80 mq caratterizzata da una forma semplice, essenziale, (struttura in acciaio  pareti in laminato plastico, solaio in vetro strutturale), così come essenziale è il paesaggio in cui si colloca. Tutto ciò pone maggiormente in risalto il concetto di movimento. Attraverso questo espediente la copertura assume, nello stesso tempo il ruolo di basamento (in quanto luogo dell’attraversamento), di elemento che si mimetizza con il paesaggio, ma anche di linea che si confronta con l’orizzonte, una superficie piana in grado di manifestarsi in tutta la propria essenzialità. Le pareti trasparenti nel momento in cui scorrono verso l’alto possono caratterizzare spazi in superficie diversi secondo le necessità: un unico grande spazio oppure nove ambienti di nove metri quadri ciascuno. II solaio, anch'esso trasparente per consentire alla luce di penetrare nel sottosuolo, è caratterizzato, in corrispondenza dei quattro pilastri, da un doppio trave reticolare in acciaio, che consente lo scorrimento delle pareti.. La copertura è in acciaio, così come i quattro pilastri portanti. Il suo spessore è ridotto (10cm), anche se contiene un sottile strato di terra o di sabbia.

Lo spazio ipogeo, suddiviso in nove piccoli locali, è caratterizzato da elementi che fungono da contenitori: due volumi per i servizi e un volume per la zona notte.Al centro della casa pensiamo di collocare la sala computer dalla quale viene gestito l’intero sistema di automazione. Di fronte alla sala computer un elevatore consente il facile trasporto di oggetti e alimenti

 

Anno: 2001
Architetto: Anna Rita Emili
Collaboratore: Matteo Gentile

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